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ago 1Messo Mi piace da David Orban

Ricordo quando lo spreadsheet è diventato decadi fa un modo particolarmente efficiente, efficace e flessibile di interagire con la macchina, e più recentemente la necessità di utilizzare un motore di ricerca.

L'AI, che continuo a considerare "finta" rispetto a un'intelligenza vera, invece mi lascia freddo, per la totale mancanza di originalità e "spessore" che percepisco.

Se uno spreadsheet consente di modellare un'idea o verificare una simulazione, e il motore di ricerca ti permette accesso concreto al web, l'AI a me sembra invece solo un motore di ricerca più rapido ed efficiente per trovare molto, ...di qualità banale.

Forse è perché, con l'età, ho la presunzione di percepire dove sta davvero il buono...

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La mia esperienza evidentemente è diversa. Vediamo se l'AI evolverà in una direzione che anche tu possa considerare meno inutile. Magari rivisitiamo la cosa tra un anno.

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C'è un libro, "La scorciatoia" di Nello Cristianini, che spiega la natura "statistica" della c.d. "AI". E le stesse reti neurali, che "apprendono", si cristallizzano in una specializzazione specifica, non "si aprono" verso il resto del mondo o dello scibile.

C'è una sorta di "peccato originale" nella AI, come ce n'è uno nell'IT delle aziende, dove i processi organizzativi sono modellati ad es. come reti di Petri / workflow, e i dati memorizzati in data base relazionali, con un cesura netta fra due elementi che dovrebbero invece andare a braccetto.

E io non credo che da premesse "deboli" possa nascere la soluzione "giusta", anche se poi nella pratica la c.d. AI fa tante cose, come del resto anche l'IT dal suo lato.

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